Consiglio di Stato, sentenza n.1894 del 05/04/2013

Ai sensi dell'art. 49, comma 2, lett. c), D.Lgs. n.163/2006 s.m.i., il concorrente che si avvale di impresa ausiliaria deve attestare il possesso da parte di quest'ultima dei requisiti generali di cui all'art. 38 del predetto decreto; tale norma, al comma 1, lett. c), fa obbligo "agli amministratori muniti di potere di rappresentanza" di rendere dichiarazione circa l'assenza di pregiudizi penali. Ne consegue che tutti i soggetti che rivestono cariche societarie, alle quali per legge sono istituzionalmente connessi poteri rappresentativi e di amministrazione, sono tenuti a rendere la dichiarazione, senza che rilevi l'eventuale ripartizione interna di compiti e deleghe, e tra questi, sono ricompresi i soci del Consiglio di amministrazione delle società a responsabilità limitata e delle società per azioni. La dichiarazione va resa personalmente dai soggetti indicati dalla norma, senza che possa ritenersi sufficiente la dichiarazione del Presidente e legale rappresentante che attesta genericamente l'assenza di cause di esclusione a carico dell'impresa stessa, salvo che vengano analiticamente indicati dal dichiarante i nominativi dei soggetti diversi dal dichiarante medesimo, per cui si attesta l'insussistenza delle cause ostative.