Consiglio di Stato, sentenza n.2106 del 16/04/2013

Le limitazioni al potere di rappresentanza prescritte dall'art. 2384, co. 2, cod. civ. non una portata restrittiva dell'applicabilità dell'art. 38 del D.Lgs. n.163/2006 e s.m.i. e, pertanto, colui che riveste allo stesso tempo la qualità di socio, consigliere di amministrazione e procuratore speciale di un'impresa concorrente non può opporre l'inesistenza di poteri rappresentativi specifici della società facendo leva sulla predetta disposizione e conseguentemente superare la mancata presentazione della dichiarazione di inesistenza di reati incidenti sulla moralità professionale ex art. 38 lett. c) del predetto Codice dei Contratti Pubblici, prescritta a pena di esclusione anche dalla lex specialis di gara. Altresì la presenza a carico di costui di numerose sentenze di condanna passate in giudicato per reati ambientali, in un appalto avente per oggetto lavori estrattivi, integra la causa ostativa alla contrattazione con la p.a. tipizzata dal citato art. 38 lett. c).