Consiglio di Stato, sentenza n.3033 del 03/06/2013

Diversamente dagli ordini professionali, che sono enti esponenziali portatori ex lege degli interessi della categoria che rappresentano, i sindacati, in quanto associazioni non riconosciute dotate di libertà organizzativa e non soggette a vigilanza, verifiche o controlli pubblici, sono privi di legittimazione ad agire per impugnare gli atti di una procedura di gara, salvo che emergano specifici e concreti elementi lesivi di altrettanto specifici e concreti diritti e poteri riconosciuti iure proprio al sindacato.

 

Consiglio di Stato, sentenza n. 2682 del 17/05/2013

Ai sensi e per gli effetti dell'articolo 38, comma 1, lettera i), d.lgs. n. 163 del 2006, anche nel testo vigente anteriormente al d.l. n. 70 del 2011, secondo cui costituiscono causa di esclusione dalle gare di appalto le gravi violazioni alle norme in materia previdenziale e assistenziale, la nozione di violazione grave non è rimessa alla valutazione caso per caso della stazione appaltante, ma si desume dalla disciplina previdenziale, e in particolare dalla disciplina del documento unico di irregolarità contributiva; ne consegue che la verifica della regolarità contributiva delle imprese partecipanti a procedure di gara per l'aggiudicazione di appalti con la pubblica amministrazione è demandata agli istituti di previdenza, le cui certificazioni ( d.u.r.c. ) si impongono alle stazioni appaltanti, che non possono sindacare il contenuto. La regolarità contributiva deve essere conservata nel corso di tutto l'arco temporale impegnato dallo svolgimento della procedura, non assumendo quindi valore sanante l'intervento di un adempimento tardivo da parte dell'impresa.


Consiglio di Stato, sentenza n.2105 del 16/04/2013

Sono inammissibili le censure che si appuntano sulla composizione economica dell'offerta in quanto impingono il merito di valutazioni rimesse alla discrezionalità dell'amministrazione.

Consiglio di Stato, sentenza n.2214 del 19/04/2013

E' inibito al concorrente l'inserimento nell'offerta tecnica di elementi di natura economica di entità rilevante, ovvero tali da attribuire alla commissione giudicatrice il potere di determinare anticipatamente il prezzo offerto, creando così un'inammissibile vulnus al principio consolidato di separazione dei processi valutativi delle offerte tecniche ed economiche nelle procedure di aggiudicazione al criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa (nella specie le componenti economiche anticipate erano state pari a circa un terzo del prezzo offerto)

Consiglio di Stato, sentenza n.2106 del 16/04/2013

Le limitazioni al potere di rappresentanza prescritte dall'art. 2384, co. 2, cod. civ. non una portata restrittiva dell'applicabilità dell'art. 38 del D.Lgs. n.163/2006 e s.m.i. e, pertanto, colui che riveste allo stesso tempo la qualità di socio, consigliere di amministrazione e procuratore speciale di un'impresa concorrente non può opporre l'inesistenza di poteri rappresentativi specifici della società facendo leva sulla predetta disposizione e conseguentemente superare la mancata presentazione della dichiarazione di inesistenza di reati incidenti sulla moralità professionale ex art. 38 lett. c) del predetto Codice dei Contratti Pubblici, prescritta a pena di esclusione anche dalla lex specialis di gara. Altresì la presenza a carico di costui di numerose sentenze di condanna passate in giudicato per reati ambientali, in un appalto avente per oggetto lavori estrattivi, integra la causa ostativa alla contrattazione con la p.a. tipizzata dal citato art. 38 lett. c).